silviomigliaccio@psypec.it 3318370554

Mediazione Familiare

Negli ultimi anni si è assistito a una crescita esponenziale di separazioni e divorzi in tutto il territorio nazionale. Per questo motivo si avverte sempre più il bisogno di sedi opportune in cui risolvere contenziosi in maniera civile ed equilibrata.

La filosofia della mediazione familiare è infatti quella di aiutare i genitori a raggiungere pacificamente, e di comune accordo, la migliore decisione riguardo la sistemazione dei figli, tenendo conto di un orizzonte a lungo termine, piuttosto che concentrarsi solo su una risoluzione a breve termine delle controversie.

La centralità delle relazioni

Il fine dello Psicologo Familiare* che si incarica della mediazione è dunque quello di accompagnare la trasformazione delle relazioni tra i due genitori, e tra i genitori e i figli, con un’attenzione complessiva verso i legami familiari.

In tale conflitto finiscono inevitabilmente per intrecciarsi la dimensione relazionale, in cui l’obiettivo fondamentale deve essere l’accurata gestione dei rapporti con i figli, e la dimensione economica, individuabile nella divisione dei beni della coppia.

Il ruolo del mediatore

A questo punto risulta evidente come il focus dell’intervento professionale sia la cura dei legami familiari. L’impennata dei tassi di divorzio ha generato la necessità di cercare nuove vie per la risoluzione, al posto delle sfiancanti battaglie legali che da sempre implicano un alto dispendio emotivo e finanziario.

Secondo il principio della mediazione familiare, il tribunale interviene solo se non si è potuto risolvere il conflitto in altro modo, come extrema ratio. Lo Psicologo che si occupa di mediazione si concentra quindi principalmente sulla dimensione trasformativa delle relazioni tra i due genitori e tra loro e i figli, un concetto che va ben al di là della semplice relazione di un accordo.

Dopo anni passati nei tribunali, se ne esce quasi sempre più delusi e arrabbiati di quanto non lo si fosse all’inizio. Ciò perché in quella sede non si tiene conto dei sentimenti ma soltanto dei conti in banca e di come spartirsi le ore da passare con i propri figli.

La mediazione familiare si preoccupa invece dei legami, che per loro stessa natura sono eterni, ma mutevoli. Sta a noi decidere in che modo accompagnare tali cambiamenti, se da protagonisti o da semplici spettatori.

Lascia un commento

Chiudi il menu